lunedì 16 agosto 2010

La nemesi del dubbio

Ci ho pensato molto prima di scrivere qualcosa sul dubbio, perchè il dubbio è un arma a doppio taglio. E' positivo quando si incunea tra le nostre certezze acquisite e ci da una scossa per fare qualcosa di più ma può divenire il nostro peggior nemico, quindi è bene conoscerlo, sviscerarlo nelle sue radici.


Il più sacro Dogma della legge di attrazione è la certezza, la fede cieca in quello che state facendo


e i più classici insuccessi sono dati dalla nostra incapacità di accettare la certezza della riuscita.


Appunto il Dubbio...


Nelle sue varie forme applicative la legge di attrazione esprime sempre il concetto della certezza.


Sia che state visualizzando un evento, oppure formulando un pensiero, dovete evitare di dar spazio al dubbio.


Così la vostra visualizzazione dovrà essere sempre più nitida, più rifinita, arricchiamola ogni giorno di particolari.


Mentre il pensiero formulato dovrà essere lasciato andare come affidato al vento, una volta formulato è un Dogma, immutabile


non dovete mai più dubitarne. Raggiungerà la meta, il centro dell'universo, e tornerà da Voi sottoforma di opportunità.


Siatene consapevoli.


Non esiste dubbio, non esiste misura,  SIAMO ESATTAMENTE COMPOSTI DELLA STESSA MATERIA ED ABBIAMO LA STESSA ANIMA DELL' UNIVERSO.


Plasmate pensieri e lasciateli andare e ripetevi sempre più spesso IO SONO, accettandone l'essenza stessa della parola.


Io sono la ricchezza, io sono la salute, ilo sono l'amore, Questo ci insegna con ragione Roy Martina.


Nessun dubbio, Voi Siete...


Noi Siamo, abbiamo tutti le stesse due mani, un cervello, e varie altre parti che costituiscono un corpo, ma sopratutto abbiamo un anima, un essenza divina.


Non dubitatene mai. Da bambini non abbiamo questi problemi, e ci accadono piccoli miracoli, questo prima che nella vita incontriamo qualcuno che ci fa comunque dubitare di noi stessi

Parlavo giorni fa' con un insegnante di filosofia, del rendimento scolastico degli alunni, e di quelle classi che sono quasi completamente insufficienti,


Bene, non è una deficienza dei ragazzi, ma di chi non ha saputo trovare il canale giusto per far arrivare il messaggio.


Siamo uguali ma diversi e non è per tutti lo stesso cammino, ne' spirituale ne' formativo. Non lasciate mai che qualcuno mortifichi le Vostre aspirazioni.


Voi potete...Noi possiamo…


Voi Siete...Noi Siamo…


Nessun Dubbio... Riusciremo...

domenica 15 agosto 2010

Le stanze di Dyzan Helena Petrovna Blavatsky


Stanza I

Il segreto del Fuoco si cela nella seconda lettera della Parola Sacra.. Il
mistero della Vita sta celato nel cuore.

Quando il punto inferiore vibra, quando il triangolo sacro rifulge, quando il
punto inferiore, il centro e l’apice sono collegati e il Fuoco circola, quando
similmente arde il triplice apice, allora i due triangoli – il maggiore e il
minore – si fondono in un’unica fiamma che consuma il tutto.

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Stanza II

<<AUM>> disse il Potente, e risuonò la Parola. Le settemplici onde della materia
si separarono, e apparvero le forme. Ognuna prese il suo posto, ognuna nella
sfera stabilita. Attesero che il sacro flusso venisse a penetrarle e a colmarle.

I Costruttori risposero al sacro suono. In musicale collaborazione attesero al
lavoro. Costruirono molte sfere, cominciando dalla terza. In quel piano il loro
lavoro ebbe inizio. Costruirono l’involucro di Atma e lo accordarono alla sua
Origine Principale.

<<AUM>> disse il Potente. <<Che il lavoro proceda. Che i Costruttori dell’aria
procedano nell’esecuzione del piano.>>

Il Signore –Deva e i costruttori nel piano dell’aria lavorarono con le forme
della sfera ad essi assegnata. Ognuno nel suo gruppo lavorarono per l’unione.
Sotto le loro mani le forme si moltiplicarono rapidamente.

Il sacro piano di congiunzione, il quarto grande piano, divenne la sfera entro
il circolo maggiore che segna la meta per l’Uomo.

<<AUM>> disse il Potente, ed alitò sul quinto, che è il piano della terra
ardente, il punto d’incontro del fuoco.

Si udì questa volta una nota cosmica, oltre al suono particolare del sistema. Il
fuoco interno e quello esterno incontrarono il fuoco ascendente. I custodi del
fuoco cosmico, i deva del calore fohatico, sorvegliarono le forme ancora senza
forma, attendendo il loro momento nel tempo.

I Costruttori di grado minore, il quadruplice ordine di Deva che operano con la
materia, lavorano sulle forme. Sul triplice livello, nel vuoto silenzio, le
forme vibrarono, risposero alla nota, ma erano tuttavia inutili e inabitate.

<<AUM>> disse il Potente. <<Che anche le acque producano>>.

I Costruttori della sfera acquea, che dimorano nell’umidità, produssero le forme
che si muovono entro il regno di Varuna. Esse crebbero e si moltiplicarono con
flusso costante. Ogni ondata del moto cosmico aumentava l’interminabile flusso.
Si vedeva l’incresparsi delle forme.

<<AUM>> disse il Potente. <<Che i Costruttori attendano alla materia>>.

Ciò che era fuso si solidificò. Le forme solide furono costruite. La crosta si
raffreddò. Le rocce si cristallizzarono. I Costruttori lavorarono
tumultuosamente a produrre le forme di Maya.

Quando gli strati rocciosi furono completati, il lavoro fu compiuto. I
Costruttori del grado inferiore annunziarono che il lavoro era finito.

Dagli strati rocciosi emersero poi gli involucri. I Costruttori del secondo
convennero che il lavoro era terminato. Quelli del primo e del secondo sulla via
ascendente si presentarono in quadruplice forma. Il quinto interiore fu
percepito da coloro che avevano la vista più penetrante.

<<AUM>> disse il Potente e raccolse il Suo Respiro. La scintilla entro il
popoloso terzo incitava ad ulteriore crescita.

I Costruttori delle forme inferiori, che manipolano la maya più densa, unirono
la loro produzione alle forme prodotte dai Costruttori dell’acqua. La materia e
l’acqua unite produssero il terzo nel tempo. Così proseguì l’ascesa.

I Costruttori lavorarono uniti. Chiamarono i custodi della zona del fuoco. La
materia e l’acqua mescolate col fuoco, l’interiore scintilla entro la forma,
tutto si fuse insieme.

Il Potente guardò in basso. Le forme ebbero la sua approvazione. Si udì il grido
invocante maggior luce.

Egli raccolse nuovamente il suono. Egli innalzò a più alti livelli la debole
scintilla di luce. Si udì un altro suono, il suono del fuoco cosmico, celato nei
Figli di Manas.

Essi invocarono i loro Primari. I quattro inferiori, i tre superiori ed il
quinto cosmico si unirono nella grande inspirazione. Un altro involucro venne
formato.

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Stanza III

La Grande Ruota girò su se stessa. Tosto le sette ruote minori entrarono in
manifestazione. Esse roteavano come la loro Madre, intorno, verso l’interno e in
avanti. Tutto ciò che esiste, fu.

Diverse erano le ruote ma nell’insieme, esse sono Una.

Con l’evolversi della Grande Ruota divampò il fuoco interno. Il suo contatto
diede la vita alla prima ruota. Essa girò. Sorsero un milione di fuochi. Si
densificò la qualità della materia, ma la forma ancora non esisteva.

I Figli di dio sorsero, scrutarono la profondità della Fiamma. Da suo stesso
cuore trassero la Pietra di Fuoco, e passarono alla seguente.

Girando, la Grande Ruota emise la seconda. Di nuovo divampò la Fiamma, prese nel
proprio cuore la Pietra, e continuò a girare. Nuovamente sorsero i Figli di Dio,
e guardarono intensamente entro la fiamma. <<La forma non è soddisfacente>>,
Essi dissero. <<Sia tolta dal fuoco>>.

Più veloce ancora girò la Ruota Maggiore, azzurra e bianca emerse la fiamma. I
Figli di Dio ridiscesero e una ruota minore incominciò il suo moto.

Sette volte la rivoluzione, e sette volte più intenso il calore. La massa
informe divenne più solida, e più profondamente affondava la Pietra. Nell’intimo
del fuoco più interno discese la Pietra Sacra..

Questa volta il lavoro era migliore, il risultato più perfetto. Alla settima
rivoluzione la terza ruota restituì la Pietra. Triplice la forma, rosea la luce,
e settemplice l’eterno principio.

Dalla ruota più grande, entro la volta del cielo, venne alla luce la ruota
minore considerata la quarta. Gli eterni Lha guardarono in basso, e i Figli di
Dio si fecero avanti. Nel più profondo punto di morte Essi lanciarono la Sacra
Pietra. Si alzò il plauso dei Chohan. Il lavoro aveva superato un punto di
svolta. Dall’abisso delle tenebre esterne Essi trassero la Pietra ora
trasparente e pura, di color rosa e azzurro.

Il girare della quinta ruota e la sua azione sulla Pietra la resero sempre più
idonea. Giallo il colore della fusione, arancione il fuoco interno, finché
giallo, rosa e azzurro fusero insieme le loro sottili sfumature.

Le quattro ruote, insieme con la maggiore, lavorarono così sulla Pietra finché
tutti i Figli di Dio esultarono e dissero: <<Il lavoro è compiuto>>.

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Stanza IV

Con la quinta rivoluzione della Grande Ruota fu raggiunto il periodo stabilito.
La ruota minore che rispondeva a quel quinto grande giro percorse il ciclo, ed
entrò nella pace.

Le ruote minori appaiono e fanno parimenti il loro lavoro. La Grande Ruota
raccoglie le scintille che emanano. Le Cinque si occuparono del lavoro, le due
minori lavorarono solo ai dettagli. La Pietra aveva radunato il fuoco: lambita
dalle fiamme, splendeva. L’involucro esterno non fu adeguato finchè non fu
passato attraverso il fuoco della Sesta e della Settima Ruota.

I Figli di Dio emersero dalla loro sorgente, osservarono il settemplice lavoro e
dichiararono che era buono. La Pietra fu posta in disparte. In duplice
rivoluzione girava la Ruota Maggiore. Il quarto Signore dei dodici Grandi si
occupò del lavoro del settemplice fuoco. <<Non è idoneo>>, Egli disse.
<<Immergete questa Pietra nella ruota che incomincia a girare>>.

I Signori dei Sette Maggiori immersero la Pietra entro la ruota in moto. I
Signori del Quinto e del Sesto Maggiore immersero ugualmente la loro Pietra. Nel
cuore del fuoco, profondamente nella sfera più interna, mentre la Ruota Maggiore
turbinava nello spazio portando seco le sette minori, le due vennero fuse. La
Quarta, la Quinta e la Sesta si fusero amalgamandosi.

L’eone si chiuse, il lavoro era compiuto. Le stelle stettero immobili. Gli
Esseri Eterni gridarono dal più profondo dei cieli: <<Appaia il lavoro. Si
estraggano le Pietre>>.
 

Ed ecco, le Pietre furono Una.
 

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Stanza V

Il momento manvantarico atteso da tutte le Triadi, l’ora che segnava il punto
solenne di congiunzione, giunse nel tempo ed, ecco, il lavoro fu compiuto.

L’ora che i sette gruppi purushici, vibrante ognuno al risuonare della Parola,
cercando una crescita di potere, avevano atteso durante i millenni, passò in un
lampo ed ecco il lavoro fu compiuto.

Il Primo Grado, ritenendo l’ora propizia, con potente acclamazione fece
risuonare per tre volte la triplice nota. L’eco raggiunse la meta. Tre volte la
nota fu emessa. La sfera azzurra, irrequieta, sentì la vibrazione, rispose
svegliandosi, e si affrettò al richiamo.

Il Secondo, con saggia insistenza, udendo il Primo emettere il suono, conoscendo
che l’ora era venuta, fece eco al suono con una nota quadruplice. Questa
quadruplice eco percorse tutta la scala armonica delle sfere. Di nuovo la nota
fu emessa. Tre volte la nota risuona echeggiando attraverso i cieli. Quando fu
intonata per la terza volta venne la risposta all’appello. Vibrante come corda
intonata, l’eterno Principio Primo rispose. L’azzurro rispose al denso, e
corrispose alla necessità.

Tremando, la sfera udì il Terzo riprendere la nota facendola riecheggiare in un
accordo pieno che percosse l’orecchio di Coloro che custodivano la Fiamma.

I Signori della fiamma sorsero e si tennero pronti. Era l’ora della decisione. I
sette Signori delle sette sfere osservano il risultato, ritenendo il respiro. Il
grande Signore della quarta sfera attendeva ciò che doveva venire.

L’inferiore era preparato. Il superiore arreso. Il grande Cinque attendeva il
punto equidistante dell’unione. La nota fondamentale si eleva. Il profondo
rispose al profondo. L’accordo quintuplice attese la risposta da Coloro la cui
ora era venuta.

Oscuro divenne lo spazio tra le sfere. Due globi divennero radianti. Il triplice
trentacinque, trovando giusta la distanza, lampeggiò come un sottile strato di
fiamma intermittente ed ecco il lavoro fu compiuto. Il grande Cinque incontrò il
Tre ed il quattro. Il punto intermedio era realizzato. L’ora del sacrificio – il
sacrificio della Fiamma – era giunta, e durerà per eoni. Coloro che erano fuori
del tempo, entrarono nel tempo. Coloro che vegliano cominciarono la Loro opera,
ed ecco, il lavoro procede.

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Stanza VI


Entro la caverna oscura, il quadruplice brancolava cercando espansione e maggior
luce. Nessuna luce dall’alto, e tutto intorno era avvolto dalla fitta oscurità.
Nera e profonda era la tenebra che lo circondava. Fino al più profondo del cuore
palpitante, senza il tepore della Luce, penetrava il freddo gelido della tenebra
estrema.

Sopra alla caverna tenebrosa splendeva tutta la luce del giorno; tuttavia il
quadruplice non la vedeva, ché la luce non penetrava.

La distruzione della caverna precede la luce del giorno. Grande allora sarà la
rovina. Nessun aiuto travasi nella grotta, nessun barlume di luce celata.
Attorno a colui che è quadruplice sta la volta di pietra; sotto di lui la radice
stessa delle tenebre della densità totale, lo minaccia; null’altro vi è attorno
o al di sopra di lui.

I triplici Guardiani sanno e vedono. Il quadruplice ora è pronto: il lavoro
della densità è compiuto, il veicolo è preparato.

Risuona lo squillo di tromba segnale dello schianto. Accecante è la potenza
della Fiamma che sopravviene. Il mistico terremoto squassa la caverna; le Fiamme
ardono e disintegrano maya, ed ecco, il lavoro è compiuto.

Svanito è l’orrore delle tenebre; squarciato è il tetto della caverna. Dentro
splende la Luce della vita; il calore aleggia. I Signori che osservano vedono il
lavoro che comincia. Il quadruplice diventa il settemplice. Il canto di coloro
che ardono sale verso l’intera creazione. L’ora del compimento è giunta.

Il lavoro riprende e continua. La Creazione procede il suo cammino, mentre nella
caverna cresce la luce.

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Stanza VII



Emerge la grotta di rara bellezza, iridescente. Rilucono le pareti azzurre,
immerse in una luce rosa. L’unificante azzurro irradia su tutto, e tutto è fuso
in un ritmico splendore.

Entro la grotta iridescente, dentro gli archi suoi, sta il Quintuplice, che
chiede maggior luce. Lotta per espandersi, per ottenere il giorno. Il Cinque
invoca, ricorre ai maggiori, il Sesto e il Settimo. La bellezza circostante non
basta alla richiesta. Il calore interno è appena sufficiente ad alimentare
l’aspirazione di ottenere il FUOCO.

I Signori della Fiamma osservano, e cantano ad alta voce: <<Il tempo è venuto,
il tempo da noi atteso. Che la Fiamma diventi FUOCO, e la Luce risplenda>>.

Lo sforzo della Fiamma entro la grotta di cristallo diviene sempre maggiore.
Prorompe l’invocazione di aiuto alle altre Anime ardenti. E la risposta giunge.

Il Signore della Fiamma, l’Antico, il Potente Signore del fuoco, il Punto
Azzurro entro il diamante celato, il Giovane di innumerevoli Eoni presenzia
all’opera. La luce interiore che arde e il Fuoco in attesa all’esterno – insieme
con la Verga – s’incontrano sulla sfera di cristallo, ed ecco, il lavoro è
compiuto. Il cristallo vibra e si schianta.

Sette volte ricomincia il lavoro. Sette sono gli sforzi fatti. Sette le
applicazioni della Verga tenuta da un Signore della Fiamma. Tre sono i tocchi
minori; quattro comportano l’assistenza divina. Alla quarta finale il lavoro è
compiuto, e la grotta intera si squarcia. La Fiamma interiore luminosa si
espande oltre le pareti squarciate. Essa risale alla sua Sorgente. Un altro
fuoco è unificato, un altro punto azzurro si reintegra nel diadema Logoico.

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Stanza VIII

Le Tre maggiori, ciascuna con le sue sette ruote minori, roteano in evoluzione a
spirale entro l’Eterno Presente, muovendosi come una sola. I Signori cosmici,
dal Loro luogo eccelso, vedono il passato, governano il presente e meditano sul
<<Giorno sii con noi>>.

I Lha dell’eterno Suono, prodotto del tempo che fu, trascendono la settemplice
manifestazione. Entro l’anello invalicabile risuona la Parola di Amore.

I Signori settemplici procedono con giusta vibrazione nel Loro lavoro. Ognuno di
Essi fa risuonare una nota del proprio accordo logoico. Ciascuno rende conto al
Suo Signore Maggiore. Nella solenne espirazione le forme vengono costruite, i
colori giustamente distribuiti, e la Fiamma interiore si rivela con luce sempre
crescente.

Il Signore dell’Azzurro, che tutto raccoglie entro l’arco di Buddhi, emette la
sua nota. Gli altri sei ritornano alla Loro sorgente, fondendo i Loro diversi
colori entro il Loro Primario.

L’azzurro si aggiunge al verde, e rapido appare il risultato. La vibrazione del
terzo si aggiunge all’uno. L’azzurro si mescola con l’arancione, e nella loro
saggia mescolanza si vede lo schema stabile. Al giallo e al rosso, al porpora ed
all’ultimo, si armonizza la vibrazione del settimo come Primario.

I sette Signori, entro i Loro sette schemi, adattati al secondo ciclo karmico,
fondono le Loro sfere migranti, e le Loro miriadi di atomi.

Le orme medianti le quali Essi operano, i milioni di sfere inferiori, causa di
separatività e maledizione degli Asura, si frantumano, quando, a un dato
momento, risuona la Parola Sacra.

Sorge la vita logoica. Le correnti di colore si fondono insieme. Le forme sono
abbandonate, e Parabrahma è completo. Il signore del Terzo cosmico pronuncia una
Parola sconosciuta. La settemplice Parola minore fa parte del più ampio accordo.

Il presente diventa il passato. L’eone si dissolve nello spazio. La Parola del
Moto è stata udita. La Parola di Amore le succede. Il Passato governa la forma.
Il Presente evolve la vita. Il Giorno che deve venire risuonerà la Parola di
Potere.

La perfezione della forma e l’evoluzione della vita sono il terzo segreto della
Ruota Maggiore. E’ il mistero celato del moto vitale. Il mistero, perduto nel
Presente, ma noto al signore della Volontà Cosmica.

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 Stanza IX

I trentamila milioni di Coloro che vigilano rifiutarono di rispondere
all’appello. <<Non entreremo nelle forme>>, dissero, <<fino al settimo eone>>. I
due volte trentamila milioni ascoltarono attentamente l’appello, e presero le
forme designate.

I ribelli risero entro di sé e cercarono la pace pralayica fino al setttimo eone.
Ma i sette grandi Signori si appellarono ai Chohan, ed iniziarono il dibattito
con gli eterni Lha del terzo ciclo cosmico.

Quindi fu promulgata la sentenza. I ritardatari della sfera più alta ne udirono
l’eco attraverso tutto il creato. <<Non fino al settimo eone, ma al
quattordicesimo settimo, tornerà ancora l’opportunità. I primi saranno gli
ultimi, ed eoni di tempo saranno perduti>>.

Gli obbedienti Figli della Mente si collegarono con i Figli del Cuore, e
l’evoluzione proseguì il suo cammino a spirale. I Figli del Potere stettero ai
posti designati, sebbene il Karma cosmico ne obbligasse un piccolo gruppo ad
unirsi ai Figli del Cuore.

Al quattordicesimo sette eone i Figli della Mente e del Cuore, assorbiti nella
Fiamma infinita, si uniranno ai figli della Volontà nella manifestazione
manvantarica. Tre volte girerà la ruota.

Al centro stanno i Buddha di Attività, aiutati dai Signori dell’Amore, e dopo il
loro duplice lavoro veranno i radiosi Signori del Potere.

I Buddha della Creazione sono sorti dal passato. Si stanno ora radunando i
Buddha dell’Amore. I Buddha della Volontà si manifesteranno come la folgore
improvvisa nel giro finale della Terza ruota maggiore. Allora la meta sarà
raggiunta.

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 Stanza X

La Quinta progredì, e con i residui della Quarta si riprodusse e si moltiplicò.
Le acque si sollevarono. Tutto affondò e fu sommerso. I resti sacri, nel luogo
destinato, emersero in un –tempo successivo entro la zona di sicurezza.

Le acque si ritirarono. Il terreno solido emerse in certi luoghi designati. La
Quinta invase la Terra Sacra, e nel suo quintuplice gruppo si sviluppò il Quinto
inferiore.

Essi passarono di stadio in stadio. I Signori vigilanti, riconoscendo le forme
costruite, fecero segno alla Quarta che circolava; ed essa accelerò il cammino.
Quando la Quinta minore ebbe oltrepassato il punto di mezzo, e tutte e quattro
le inferiori popolavano la Terra, sorsero i Signori dell’Intento Tenebroso. E
dissero: <<Non così deve procedere la forza. Le forme ed i rupa della terza e
della quarta, entro la Quinta corrispondente, si avvicinano troppo
all’archetipo. Il lavoro è troppo buono>>.

Essi costruirono altre forme. Evocarono il fuoco cosmico. I sette abissi
profondi dell’inferno eruttarono le ombre animatrici. Il successivo settimo
ridusse conformemente in ordine tutte le forme – le bianche, le nere, le rosse e
quelle di color bruno.

Il periodo della distruzione si estese, lontano in ogni direzione, Il lavoro fu
gravemente guastato. I Chohan del più alto piano osservavano in silenzio. Gli
Asura e i Chaitan, i Figli del Male Cosmico, e i Rishi delle più oscure
costellazioni riunirono i loro eserciti inferiori, la più tenebrosa progenie
dell’inferno. Essi oscurarono tutto lo spazio.



* * *

Con l’arrivo di Colui che era mandato dal Cielo, la pace venne sulla terra. Il
pianeta vacillò ed eruttò fuoco. Una parte si sollevò. Una sprofondò. La forma
fu cambiata. Milioni di esseri presero altre forme o ascesero al luogo d’attesa
designato. Aspettarono che l’ora del progresso risuonasse nuovamente per loro.



* * *

La Terza produsse dei mostri: grandi belve e forme malefiche strisciavano sulla
superficie della sfera.

La Quarta acquea produsse entro la sfera liquida rettili e progenie deforme,
frutto del Suo Karma. Vennero le acque e spazzarono via i progenitori di quella
progenie malefica.

La Quinta separativa costruì nella sfera rupa le forme concrete del pensiero. Le
diffuse ovunque. Esse popolarono il quarto inferiore, schermando come nube nera
e funesta la luce del giorno. I tre superiori erano celati.



* * *

La guerra sul pianeta era scatenata. Entrambe le parti discesero all’inferno.
Allora venne il Conquistatore della Forma. Attinse al Fuoco Sacro e purificò i
livelli rupa. Il Fuoco distrusse le terre nei giorni della sesta minore.

Quando la sesta apparve, il suolo cambiò. La superficie del globo cominciò un
altro ciclo. Gli uomini del Quinto superiore dominarono i tre inferiori. Il
lavoro fu trasferito sul piano dove sta il Pellegrino. Il triangolo minore entro
l’uovo aurico inferiore divenne il centro della dissonanza cosmica.
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Stanza XI

La ruota della vita gira all’interno della ruota della forma esterna.

La sostanza di Fohat circola, ed il suo fuoco cristallizza tutte le forme. La
ruota che non si vede si muove in rapida rivoluzione entro il più lento
involucro esterno fino a quando essa consuma la forma.

I quarantanove fuochi ardono nel centro interiore. I trentacinque vortici ignei
circolanti si estendono lungo il cerchio della periferia. Tra i due passano in
ordinata sequenza le fiamme variamente colorate.

I grandi triangoli nella loro giusta posizione tengono celato il segreto della
ruota della vita. Il fuoco cosmico irradia diretto dalla seconda sfera,
governata dal Reggitore del Raggio che fonde. Le coorti della terza sfera in
diversi gradi contrassegnano i tre inferiori.

La ruota della vita si muove sempre entro la forma. I deva del Quarto si
collegano con i trentacinque e li fondono con i quarantanove centrali. Essi
lavorano dall’alto cercando di fondere il tutto. Questi, con le loro miriadi di
forme roteanti entro le ruote di grandezza inferiore, si sforzano di elevarsi.
Il tutto è uno, tuttavia nelle sfere inferiori appaiono solo le forme. Con le
loro divisioni, sembrano troppo numerose per essere affrontate o comprese.

Questa moltitudine circola. Le forme sono costruite, diventano troppo solide,
sono infrante dalla vita, e circolano nuovamente. Una piccola parte rotea
mantenendo i molti nel calore del moto. L’uno abbraccia il tutto e porta il
tutto attraverso la grande attività fino al cuore della pace cosmica.
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Stanza XII

Gli Esseri Benedetti celano le Loro triplice natura, ma rivelano la Loro
triplice essenza per mezzo di tre grandi gruppi di atomi. Tre sono gli atomi, e
triplice è l’irradiazione.

Il cuore del Fuoco si cela, ed è conosciuto solo per la sua irradiazione, e
attraverso ciò che irradia. E’ solo dopo che la Fiamma è spenta ed il calore è
svanito, che può il Fuoco esser conosciuto.

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 Stanza XIII

Attraverso la fascia violetta che circonda i Cieli, passa il globo di porpora
oscura. Passa e non ritorna. Viene assorbito nell’azzurro. Tre volte l’azzurro
lo avvolge, e quando il ciclo è completo il porpora si attenua, si fonde nel
rosa, ed il sentiero è attraversato di nuovo.

Tre, i grandi colori nel ciclo che è considerato il quarto: violetto, azzurro e
rosa, con il color porpora fondamentale in rotazione.

Quattro sono i colori secondari nel ciclo della discriminazione in cui ha luogo
la rivoluzione. Esso è già percorso fino al punto di mezzo che è un po’
oltrepassato. Gialla è la fascia che segue, arancione la nube che cela; il verde
è per la vivificazione. Tuttavia, non è ancora giunto il momento.

Molti i fuochi che roteano; molte le ronde che rivolvono; ma solo quando i
colori complementari riconosceranno la loro sorgente, ed il tutto sarà
armonizzato ai sette, si vedrà il compimento. Si vedrà allora ogni colore al suo
giusto posto, e la cessazione della roteazione.

Helena Petrovna Blavatsky


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Da wikipedia



Le Stanze dal Libro di Dzyan costituiscono l'argomento principale del primo e
secondo volume de La dottrina segreta (The secret doctrine), opera di teosofia
in otto volumi pubblicata nel 1888 da .Le Stanze sarebbero state rese pubbliche
dalla Blavatsky interpretando il linguaggio iconografico di un presunto
manoscritto tibetano molto antico, il Libro di Dzyan (o Libro di Dzan), che
sarebbe servito come base sapienziale per la La dottrina segreta.

La Blavatsky descrive il manoscritto, di cui avrebbe avuto visione diretta, come
un testo antico di migliaia di anni redatto in lingua Senzar e conservato in un
luogo segreto del Tibet. Scritto «su foglie di palma, ma rese inalterabili al
fuoco, all'acqua e all'aria mediante qualche processo specifico ignoto», il
libro tratterebbe della cosmogenesi e dell'evoluzione dell'uomo fino alla
distruzione di Atlantide.

Altri versi attribuiti al Libro di Dzyan sono stati pubblicati da Alice Bailey
in A Treatise on Cosmic Fire nel 1925.

Del Libro di Dzyan non è stata fornita alcuna fonte originale né esiste alcuna
citazione anteriore alla pubblicazione della Blavatsky o esterna alla saggistica
esoterica afferente o meno a movimenti teosofici. Al di là delle interpretazioni
fornite della Blavatsky, la completa mancanza di riscontri di questo manoscritto
originale così come della misteriosa lingua pre-sanscrita in cui sarebbe stato
redatto, rende dubbia la sua reale esistenza.

La teosofista Sylvia Cranston (pseudonimo di Anita Atkins) avanzò l'ipotesi che
i versi delle stanze fossero interamente una creazione originale della Blavatsky
negando, conseguentemente, l'esistenza del manoscritto.

David Reigle, un orientalista affiliato alla Società Teosofica, reputa, invece,
il manoscritto connesso ad un testo del Buddhismo Vajrayana, il Kalachakra
Tantra.

L'esoterista inglese Nicholas Goodrick-Clarke ha suggerito, recentemente, che la
fonte di ispirazione delle stanze andrebbe ricercata nel Taoismo cinese e nella
Cabala ebraica.

Una delle storie contenute nel manoscritto



Fra le storie narrate se ne trova una che sembra proporre scenari ancora oggi
futuribili. Vi si narra infatti di un gruppo di esseri venuti sulla Terra alcune
migliaia di anni fa a bordo di veicoli metallici che si posarono soltanto dopo
aver girato intorno al globo diverse volte. Queste creature venivano venerate
dagli uomini tra i quali si erano stabilite pur vivendo appartate. Tuttavia,
insorte talune divergenze all'interno del gruppo di esseri, accadde che una
parte dei maschi con alcune donne e bambini andò a stabilirsi in un’ altra
città. La separazione non servì però a risolvere i problemi che avevano diviso
il gruppo, difatti il governante della prima città salì in aria con un vascello
metallico e alcuni soldati. Mentre era ancora a diverse leghe di distanza dalla
città avversaria, partì dal vascello “un immenso, fulgido dardo sospinto da un
fascio di luce che esplose nella città nemica in un enorme globo di fuoco il
quale ascese in cielo quasi fino alle stelle. Quanti abitavano la città ne
rimasero orribilmente ustionati e quelli che nella città non si trovavano, ma
nelle sue vicinanze, ne furono pure scottati. Coloro che avevano guardato il
globo di fuoco ne rimasero accecati per sempre. E quanti misero in seguito piede
nella città si ammalarono e morirono. La polvere stessa della città era veleno e
così erano avvelenati i fiumi che la attraversavano. Gli uomini non osarono più
avvicinarsi, la città si sgretolò a poco a poco e diventò polvere, fino a che se
ne perse la memoria” . Quando il comandante ebbe visto il male che aveva fatto
alla sua stessa gente, si ritirò nel proprio palazzo e si rifiutò di ricevere
chicchessia. In seguito chiamò a raccolta i resti del suo popolo e con loro
risalì in cielo sparendovi senza più fare ritorno. Risultano evidenti, in questa
storia, le analogie con gli effetti di un bombardamento nucleare: si veda ad
esempio la descrizione del “Fulgido dardo” che rievoca alla mente le fattezze
dei moderni missili sospinti da una propulsione che nel testo viene descritta
come un “fascio di luce”. Le conseguenze dell’esplosione (fiamme fino al cielo,
ustioni, inquinamento di aria e acqua nella zona circostante l’evento),
ricordano in modo impressionante e fin nei minimi dettagli gli effetti delle
moderne esplosioni atomiche. Ci troviamo dunque di fronte ad un dubbio:
considerare il tutto frutto esclusivamente della fantasia di un antico poeta è
impossibile data la conoscenza degli effetti dei bombardamenti atomici che il
nostro eventuale poeta sembra avere. A maggior ragione, tuttavia, ricondurre
tutto ad un’invenzione letteraria della Helena Blavatsky non è risolutivo in
quanto, nell’anno di pubblicazione nell’anno di pubblicazione del libro ad opera
della donna, i particolari degli effetti delle esplosioni atomiche non erano
ancora conosciuti. Verificare l’attendibilità storica del racconto è quindi
impossibile.

 




sabato 14 agosto 2010

Akhenaton, un uomo fuori dal proprio tempo


Figlio dell'unione di Amenhotep III e di Tyi, da cui nacquero 6 figli, quattro femmine e due maschi, questo sovrano è passato alla storia come il faraone eretico per il tentativo di sostituire, in conflitto con il potente clero tebano, il dio Amon con una nuova divinità, il dio Aton, nel ruolo di divinità protettrice della regalità.



Il culto di Aton, divinità solare di probabile origine semita, fu introdotto a Karnak durante il regno di Thutmose II.

A differenza delle altre divinità egizie Aton non è rappresentato in forma antropomorfa ma sempre come un sole i cui raggi sono braccia terminanti con mani, alcune delle quali reggono l'ankh, simbolo della vita.

Molto si è discusso, e scritto, sul monoteismo del culto di Aton, monoteismo che comunque racchiudeva in sé, senza rinnegarlo, il complessopoliteismo egizio, in effetti molti studiosi preferiscono parlare di enoteismo nel senso che Aton non sarebbe stato l'unico dio ma il dio supremo la cui venerazione avrebbe potuto sostituire quella delle altre divinità.

Akhenaton diede ordine di eliminare le immagini e i culti degli altri Dei in tutto l'Egitto(come le ricerche archeologiche ci mostrano), dando così segno di una completa rottura con il politeismo. Con questo egli enunciò i principi della sua nuova dottrina:

1. Era consentito venerare un solo Dio

2. Tutti gli idoli furono banditi, comprese le raffigurazione di divinità con animali e le personificazioni del Sole divino

3. Tutti i rituali legati alla morte aboliti

4. Nessun sacrificio di animali

5. Universalità di culto

6. Le sepolture effettuate senza beni materiali

7. Abolizioni di miti e incantesimi

8. Monogamia (come egli stesso praticò)

9. Tutte le rendite degli altri dèi egizi dovevano confluire ad un unico tesoro, quello del Disco del Sole

Akhenaton, con il suo monoteismo rivoluzionario, non pone più il sovrano come rappresentazione di Dio,il faraone ora è "utile a Dio, che è utile a lui" come testimonia anche una stele commemorativa nel Tempio di Ptha a Karnak dove è scritto: Dio ha fatto si che le vittorie della mia maestà fossero più grandi[di quelle] di ogni altro re. La mia Maestà ha ordinato che il Suo altare sia fornito di ogni bene."



La damnatio memoriae, con la conseguente distruzione di documenti e di monumenti, a cui Akhenaton venne condannato a partire da Haremhabrende difficoltoso definire esattamente la linea di successione.

Fonti amarniane sembrano citare come immediato successore un Neferneferuaton seguito da Smenkhkhara. Entrambi questi sovrani avrebbero governato da Akhet-Aton.

L'abbandono della nuova religione, ed anche dalla capitale Akhet-Aton, avvenne durante il regno di Tutankhamon, figlio di Kiya (moglie secondaria di Akhenaton) ed ultimo discendente della stirpe regale iniziata con Thutmose I.

Secondo i fautori della teoria della coreggenza, Smenkhkhara non avrebbe mai governato in modo autonomo ed il successore di Akhenaton sarebbe quindi Tutankhamon. Per un'esposizione completa di questa teoria si può consultare il testo di Cyril Aldred citato nella bibliografia.

La demolizione dei templi del Sole e del palazzo reale di Akhenaton furono condotti all'insegna del riciclaggio dei materiali in muratura che furono riutilizzati ad esempio per i piloni aggiunti al tempio di Amon-Ra a Karnak oppure per gli edifici eretti da Ramesse III. (Wiki)
Insomma un uomo che cercò di imporsi al clero del tempo a quella lobby rappresentata dai sacerdoti degli altri culti. Akhenaton era un fautore dell'unico Dio e non importa se la sua cultura dell'epoca

gli faceva associare il suo pensiero al sole. Fu comunque un omo che si battè per i proprio principi ed ideali andando contro alla massa. Idealista? Se Akhenaton non avesse 'fallito' tanti secoli di storia forse avrebbero avuto un colore diverso...



Inno al sole

del faraone Akhenaton

scritto nella tomba di AY




I

Tu ti ergi glorioso ai bordi del cielo, o vivente Aton !

Tu da cui nacque ogni vita.

Quando brillavi dall'orizzonte a est

riempivi ogni terra della tua bellezza

sei bello, grande, scintillante,

Viaggi al di sopra delle terre che hai creato,

abbracciandole nei tuoi raggi,

tenendole strette per il tuo amato figlio (Akhenaton).

Anche se sei lontano, i tuoi raggi sono sulla Terra;

Anche se riempi gli occhi degli uomini, le tue impronte non si vedono.

II

Quando sprofondi oltre il confine occidentale dei cieli

la terra è oscurata come se fosse arrivata la morte;

allora gli uomini dormono nelle loro stanze,

il capo coperto, incapaci di vedersi tra loro;

vengono loro sottratti i tesori da sotto la testa

e non lo sanno.

Ogni leone esce dalla sua tana,

tutti i serpenti emergono e mordono.

Il buio è totale e la terra silente:

Colui che li ha creati riposa nell'orizzonte.

III

La terra si illumina quando sorgi

Con il tuo disco scintillante di giorno.

Davanti ai tuoi raggi l'oscurità viene messa in fuga

il popolo delle Due Terre celebra il giorno,

tu lo svegli e lo metti in piedi,

loro si lavano e si vestono,

Sollevano le braccia lodando il tuo apparire,

poi su tutta la terra cominciano il loro lavoro.

IV

Le bestie brucano tranquille,

gli alberi e le piante verdeggiano,

gli uccelli lasciano i loro nidi

e sollevano le ali lodandoti.

Tutti gli animali saltellano sulle zampe

tutti gli essere alati volano e si posano di nuovo

tornano alla vita quando tu sorgi.

V

Le navi salpano su e giù per il fiume.

Alla tua venuta si aprono tutte le strade.

Di fronte al tuo volto i pesci saltano nel fiume.

I tuoi raggi raggiungono l'oceano verde.

Tu sei colui che mette il seme maschile nella donna,

tu sei colui che crea il seme nell'uomo,

tu sei colui che risveglia il figlio nel ventre della madre,

accarezzandolo perché non pianga.

Anche nell'utero sei la sua balia.

Tu dai respiro a tutta la tua creazione,

aprendo la bocca del neonato,

e dandogli nutrimento.

VI

Quando il pulcino cinguetta nell'uovo

gli dai il respiro perché possa vivere.

Tu porti il suo corpo a maturazione

in modo che possa rompere il guscio.

E così quando lo rompe corre sulle sue zampette,

annunciando la sua creazione.

VII

Quante sono le tue opere!

Esse sono misteriose agli occhi degli uomini.

O unico, incomparabile dio onnipotente,

tu hai creato la terra in solitudine

come desidera il tuo cuore,

gli uomini tu hai creato, e le bestie grandi e piccole,

tutto ciò che è sulla terra,

e tutto ciò che cammina,

tutto ciò che fende l'aria suprema,

tu hai creato strani paesi, Khor e Kush

e anche la terra d'Egitto,

tu metti ogni uomo al posto giusto

con cibo e possedimenti

e giorni che sono contati.

Gli uomini parlano molte lingue,

sono diversi nel corpo e nella pelle,

perchè tu hai distinto popolo da popolo.

VIII

Negli Inferi tu fai sì che il Nilo straripi,

conducendolo a tuo piacimento a portare vita agli egizi.

Anche se tu sei signore di tutti loro, signore delle loro terre,

ti affatichi per loro, brilli per loro,

di giorno sei il disco solare, grande nella tua maestà,

anche alle terre lontane hai portato la vita,

stabilendo per loro un'inondazione del Nilo nei cieli,

che cade come le onde del mare

bagnando i campi su cui abitano.

Quanto eccelse sono le tue vie, o Signore dell'eternità!

Hai stabilito un Nilo nei cieli per i forestieri.

Per il bestiame che cammina ogni terra,

ma per l'Egitto il Nilo sgorga dall'aldilà.

I tuoi raggi nutrono campi e giardini.

E' per te che vivono

IX

Tu fai le stagioni per il bene delle tue creature,

l'inverno per rinfrescarle, l'estate perchè

possano gustare il tuo calore.

Hai creato cieli lontani in cui tu possa risplendere.

Il tuo disco nella tua solitudine veglia su tutto ciò che tu hai fatto

apparendo nella sua gloria e brillando vicino e lontano.

Dalla tua unicità dai corpo a milioni di forme

città e villaggi, campi, strade e il fiume.

Tutti gli occhi ti osservano, lucente disco del sole.

X

Non c'è nessuno altro che ti conosca tranne Akhenaton,

tuo figlio.

Gli hai dato comprensione dei tuoi intenti.

Lui capisce il tuo potere.

Tutte le creature del mondo sono nelle tue mani,

proprio come tu le hai fatte.

Con il tuo sorgere, esse vivono.

Con il tuo tramontare, esse muoiono.

Tu stesso sei la durata della vita. Gli uomini vivono attraverso di te.

I loro occhi ricolmi di bellezza fino all'ora del tuo tramonto.

Ogni fatica viene messa da parte quando tu sprofondi a ovest.

XI

Tu hai stabilito il mondo per tuo figlio,

lui che è nato dal tuo corpo,

Re dell'Alto Egitto e del Basso Egitto,



che vive nella verità, Signore delle Due Terre,

Neferkhepure, Wanre

il Figlio di Re,



che vive nella verità, Signore dei Diademi,

Akhenaton grande nella lunghezza dei suoi giorni.

E per la Nobile Moglie del Re

lei che lui ama,

per la Signora delle Due Terre, Nefernefruate-Nefertiti,

possa lei vivere e fiorire per l'eternità.

Grande Akhenaton riposa in pace ovunque tu sia adesso...

venerdì 13 agosto 2010

Le meraviglie di Dendera

Tra le tante meraviglie, misteri o curiosità che l’archeologia ci riporta degli annali di tempi dimenticati un posto in primo piano lo merita il Tempio di Hathor a Dendera.  L’edifico attuale è relativamente recente di epoca Tolemaica, L’ultima discendente di questa dinastia fù la regina Cleopatra. Il primo nucleo del Tempio, cui si riferiscono anche le stanze sotterranee, risale al 15° secolo avanti Cristo. Ma altre iscrizioni ritrovate sembrano rimandare ancora più indietro nel tempo.In queste stanze si celano autentiche meraviglie di difficile interpretazione. In una camera alcuni pannelli mostrano dei sacerdoti nell’atto di sorreggere dei contenitori a forma di bulbo, presumibilmente di materiale trasparente che lasciano intravedere dei serpenti all’interno.  Sulla base si nota una decorazione a forma di fiore dalla quale esce un  cavo ? per i piu’ scettici diremo un condotto tubolare flessibile.



E’ dell’’ingegnere svedese Henry Kjellson, autore del libro "Forvunen Teknik" (tecnologia scomparsa) la breve nota relativa alla descrizione nei geroglifici di quei serpenti denominati  "seref", che significa illuminare. e ritiene che si riferisca a qualche forma di corrente elettrica. Sulla lastra in fondo a destra il disegno indica  una scatola sulla quale siede un’immagine del Dio Atum-Ra,. Attaccato alla scatola c’è un cavo intrecciato identificato dall’ingegner Alfred D. Bielek come una copia esatta delle illustrazioni odierne che rappresentano un fascio di fili elettrici. I cavi partono dalla scatola e corrono su tutto il pavimento, arrivando alle basi degli oggetti tubolari, ciascuno dei quali poggia su un sostegno chiamato "djed" (lo Zed) che Bielek identificò con un isolatore ad alto voltaggio.


Si notino le somiglianze con gli attuali isolatori


Ulteriori immagini trovate all’interno della cripta mostrano quelle che potrebbero essere altre applicazioni del congegno: sui bassorilievi si vedono uomini e donne assisi sotto i tubi, come in una postura per creare una modalità ricettiva. Che tipo di trattamento irradiante vi si stava svolgendo?

Ricostruendo un oggetto simile nel 1879, si è messo a funzionare come una vera e propria lampada in grado di emettere raggi X.

Ci sono infatti evidenti similitudini tra le lampade di Dendera e il "tubo di Crookes", dallo scienziato inglese – sir William Crookes - che lo creò.

 Ma cos'è il tubo di Crookes?

E' un tubo elettronico a catodo a freddo in grado di produrre raggi x.
Il tubo di Crookes fu costruito inizialmente per studiare gli effetti della luminescenza del fosforo osservati nel tubo di Geissler: infatti nel vuoto qualsiasi materiale fosforescente a bassa pressione irradia luce, ma solo su una estremità del tubo. L'eccitazione del fosforo fu definita da Crookes sotto il nome di raggio catodico, ora interpretato non come raggio ma piuttosto come insieme di particelle elementari, gli elettroni.

Nell'estremità stretta del cono di vetro si trova il polo negativo, chiamato catodo, che produce gli elettroni. Sull'estremità opposta, il fascio luminoso del fosforo generato dagli elettroni forma una specie di schermo, dietro al quale è posizionato l'anodo, ossia il polo positivo di un modesto generatore di tensione (circa un centinaio di volt). Tra il catodo e l'anodo è interposto un terzo elemento collegato al catodo, una piccola lastra metallica ritagliata con una determinata figura (negli esperimenti di Crookes era solitamente una croce di Malta), in modo tale che funga da maschera d'ombra. Quando viene fatta passare la corrente, infatti, esso viene illuminato del tutto, ma allo stesso tempo, la lastra bloccando parzialmente il fascio vi proietta sopra un'ombra. Che fosse un qualche tipo di proiettore?  Veramente difficile saperlo.


Questo post è in parte ricostruito e in parte frutto di collage tra le tante fonti disponibili.

Per chi fosse interessato vi rimando alle fonti originali per ulteriori approfondimenti .






http://www.illuweb.it/misteri/oggetti/ogge03.htm

http://www.misteria.org/dendera_barucco.htm

http://it.wikipedia.org/wiki/Tubo_di_Crookes

sabato 7 agosto 2010

Sei libero: perchè non te ne accorgi? David Icke

Sei libero: perchè non te ne accorgi? David Icke
Dal Libro di Icke
Ci troviamo ora a uno stadio in cui il processo di autoguarigione dovrebbe aver preso piede abbastanza da consentirci di usare direttamente questa conoscenza e questo pensiero per aiutare la Madre Terra.
Ogni specie possiede una mente collettiva e l'umanità non fa differenza. C'è un livello in cui le menti di tutte le persone incarnate sono collegate tra loro, ed esiste un livello ancora superiore in cui tutte le specie sono in collegamento fra loro, e un livello supremo ove ogni cosa è collegata all'altra. Lo si può riscontrare ad esempio in ciò che viene chiamato "principio della centesima scimmia": è stato dimostrato che quando un certo numero di individui appartenenti a una specie hanno imparato a fare qualcosa di nuovo, improvvisamente tutti gli altri riescono a farlo senza nemmeno che venga loro mostrato il procedimento, perché le nozioni e le informazioni recepite da alcuni individui riescono a influenzare la mente collettiva di quella specie e a rendersi disponibili a tutti. Questa è una delle verità più importanti della Creazione.
L'idea è essenziale per comprendere in che modo guarire la Terra e perché la Terra ha bisogno di essere guarita. Il danno di cui la mente del pianeta soffre è provocato da forme-pensiero negative e distruttive generate dalla mente collettiva dell’umanità. Questi pensieri negativi si accumulano, e crescono ogni volta che un essere umano produce un pensiero che asseconda il sistema.

Non abbiate paura del 2012 è solo un nuovo inizio :)

E' tempo di volare
con ali che rifletton l'infinito,
oltre le mire di un  passato avvolto
da limpidi contorni di perduta speme.


Sinanco il tempo non mi sprema il fiato
mai nel mio cielo appaia l'orizzonte
tra vette di cristallo e colorati affini
tra labbra di corallo e meridiane appese


Obliando meraviglie tessute con un filo
che luce riflette tra le braccia giunte
con gli occhi appassionati coperti di rugiada
il capo chino sulla sorte avversa.


Sognando stelle e derivando amori
tra le pagine di un diario di una vita
vista, fuggita, tra le dita aperte
quando il tramonto e l'alba, si offuscano di nebbia
e il mar della speranza si fa solo fumo.


E' tempo di volare oltre l'orizzonte
oltre la terra e verso l'infinito.

E' tempo di vita senza che il destino
ponga il suo freno, tra strade sconosciute.


E' tempo di Vivere, e tutto il resto passa
oltre le rive di questo mar di ghiaccio
oltre i binari di un treno sconosciuto
dove l'eterno ha il senso del domani.

Siamo liberi fratelli abbiate fede nella vostra anima :)

mercoledì 4 agosto 2010

L' Elemento Totemico meditativo...

In antropologia, un totem è un'entità naturale o soprannaturale, che ha un significato simbolico particolare per una singola persona o clan o tribù, e al quale ci si sente legati per tutta la vita. Il termine deriva dalla parola ototeman, usata dai nativi americani Ojibway.
Nei clan in cui il capostipite è divino o semidivino, tale entità è considerata il totem del clan.Per le persone, l'associazione con il proprio totem avviene in una cerimonia di iniziazione, che può avvenire appena dopo la nascita, oppure anche in età adulta. Un culto basato su un totem è detto totemismo.
 http://it.wikipedia.org/wiki/Totem



Ma cosa in realta’ possiamo associare alla parola totem ?
E cos’è l’elemento totemico meditativo ?
In ogni cultura troviamo rappresentrazioni di divinita’, di concetti, elementi che sono parimenti collegati a religioni, a storie o semplicemente immagini. Ci sono diverse applicazioni e anche diverse implicazioni sul concetto di immagine-pensiero. Ne sono prova i messaggi subliminali che a volte troviamo anche su internet in figure nascoste dentro altre immagini. Oppure in veri e propri messaggi scritti all’interno di rappresentazioni grafiche. Non si notano a prima vista, o meglio non le nota l’attenzione, ma ‘ l’osservazione vaga’, propria della parte quantica della nostra mente  ne rimane colpita e impressionata. Per associazione di idee mi viene in mente la ‘Teoria del complotto’applicata all’indirizzo e/o alla distrazione di menti.
Ma torniamo al tema principale ossia l’elemento totemico meditativo. 





immagine tratta da un lavoro di Corrado Malanga




In principio era il pensiero, la coscienza d’anima, l’emozione  che percepiva le cose, lo faceva senza margine d’errore. Di seguito si crearono gli archetipi, i disegni fino ad arrivare alla fonetica del linguaggio. Ma quanto questi si intersecano tra loro, e di conseguenza quanto perdiamo dell’emozione originale quando ascoltiamo una musica, guardiamo un dipinto o magari solo osserviamo una runa o un archetipo ? Si dice che gli archetipi siano i mattoni dell’universo, ma l’emozione madre ne è certamente l’anima.Teologicamente parlando, quando il Dio cristiano apparve a Mose’ non si appellò con nessun nome,e non face mai riferimento a se stesso con nessuna immagine, così che gli uomini non avessero figure da sostituire al vitello d’oro, ne nomi da adorare, ma solo un grande, infinito concetto d’amore, la fede. Evidentemente l’uomo ha bisogno di certezze anche solo date da figure ‘Totem’ per credere, e l’ha rappresentato nel tempo come un occhio oppure un vecchio. Emblematico è il ‘io sono colui che è’ come dire, non hai bisogno d’altro per credere. Ma l’uomo nella sua incapacita’ di provare fede, ha preso suo figlio l’ha inchiodato ad una croce, e poi lo ha sparso per il mondo, sottoforma di innumerevoli ‘Totem’ davanti ai quali riunirsi in preghiera. Altri culti in modo diverso hanno fatto la stessa cosa. In definitiva tutti i culti principali hanno sempre un immagine o un luogo da adorare. La vera fede va oltre il Totem, la vera fede è espressione dell’anima. Dell’emozione primeva..Il proto-pensiero, la proto-emozione, solo con la fede dell’anima e non distolti da immagini.Liberiamoci di questo totemismo, e lasciamo che la nostra emozione si unisca alla grande anima cosmica. Colui che è, coloro che siamo, coloro che potremo diventare. Presentiamoci scevri e guariti dalla fobia della contemplazione eseguita dallo sguardo, quando l’anima è aperta, gli occhi sono chiusi… Non serve altro per vedere…Non serve altro per capire che siamo uno e solo, e nell'unione c'è la sola strada che valga la pena di percorrere.


martedì 3 agosto 2010

Il pericolo del vittimismo della specie

Ovvero implicazione del delirio di presunta Onnipotenza dell'uomo
Negli ultimi giorni leggendo e commentando qua e là mi sono imbattuto in vari aspetti questo strano fenomeno che sembra attecchire nelle nostre coscienze e non permettere il naturale evolversi della coscienza collettiva. Molti di noi intesi come bloggers, perchè in questo mondo mi muovo e a questo mi rivolgo, ma anche giornali, documentari etc. Poniamo e pongono il dito sulla presunta piaga dell' inadeguatezza, arroganza, deliro di onnipotenza dell'uomo sulla natura. Ora mi dico si, è vero non siamo certo degli stinchi di santo, ma siamo comunque noi stessi un prodotto della stessa e pertanto contemplati nel grande disegno che ci ha posti a questo livello della scala evolutiva. Pertanto mi domando, a che serve colpevolizzarsi seppur con una velata carica di  pseudo-consapevolezza nostalgica per quello che è successo in passato ? Guardiamo il presente e costruiamo il futuro. Accettiamoci per quello che siamo, ovvero, siamo la specie dominante del pianeta, ma siamo comunque un prodotto della stessa, sulla scala evolutiva non ci siamo piazzati in testa con un colpo di stato. Abbiamo camminato per millenni tra conquiste opere meravigliose e incomprensioni abissali, ma è il nostro retroterra culturale. Che questo abbia certe volte un gusto amaro, va bene, ma a volte si beve l'amaro altre lo cherry. L'uomo è una specie in cammino ed è ben lontana dalla meta ultima sia questa intesa spiritualmente che tecnologicamente. Pertanto rimbocchiamoci le maniche abbiamo bisogno di credere in noi stessi intesi come specie di trovare una forza agglomerante, che ci permetta di passare sopra agli errori commessi senza pero' dimenticare, ma facendone bagaglio di esperienza. E un necessario passo indietro questo mio post, o meglio un momento dove ci fermiamo e analizziamo il percorso, ma serve comunque a procedere con piu convinzione di prima che c'è un unico modo di andare avanti e questo è verso la consapevolezza, anche se implica capire che siamo stati la piu' grande specie di bastardi predatori che la natura (evoluzione) abbia messo in campo., ma siamo rimasti...Siamo sopravvissuti e sempre di piu' ci accorgiamo che stiamo cambiando. Pertanto non serve dire io sono convinto che, ma però... Queste sono le argomentazioni dettate dall' egocentrismo umano che si barcamena per non schierarsi mai. E non serve nemmeno ricordare ad oltranza cio che l'uomo è stato capace di fare a suo fratello, anche se Abele e Remo insegnano, senza andare a cercare il relativamente recente genocidio ebreo, ma chissà perchè nessuno mi nomina mai gli Armeni, sterminati come razza, o le recenti azioni contro i Curdi ma non sono fratelli quelli ? Cerchiamo di capirci, adesso è il momento di guardare avanti, lasciamoci alle spalle questi rimorsi che altro no sono che azioni da mai piu' ripetere, ma nemmeno da tenere costantemente dentro come una penitenza da espiare. Altrimenti rischiamo il fallimento inteso come razza e non avremo il coraggio di proseguire il cammino ritenendoci una specie indegna. Ma quando mai...Siamo parte del tutto e come tanto corresponsabili dello stesso, ma non gli unici. Liberiamoci da questo assioma, e volgiamo l'occhio, l'anima, il cuore ad un futuro cammino che è l'evoluzione di ogni nostro passo. Non esistono buone o cattive esperienze, ma solo esperienze, di questo dobbiamo essere consapevoli, altrimenti rischiamo un' empasse  emotivo-culturale senza precedenti, e rimarremo sempre a piangere sul latte versato senza nemmeno tentare di raccoglierlo ripulendo il pavimento. La strada è lunga ripeto, molto di piu' che per Mosè, ma a quel tempo si misero comunque in cammino...
 La canzone che vi propongo a piè di post è scelta per due motivi, Il primo è che Aznavour è Armeno, il secondo ascoltatela e non permettetevi mai di dirvi ...Ieri si...



Clikkare sulla foto per ascoltare



lunedì 2 agosto 2010

Siamo Avatar

Si dice che le piu' grandi scoperte siano state fatte nei primi trent'anni della vita di ognuno, e che passiamo il resto della vita a confutarle. Ero un ragazzo e frequetavo l'istituto professionale per il commercio della mia città. Avevo circa sedici anni e da inquieto essere umano, leggevo Russel e ascoltavo Claudio Rocchi. Nel corso di un compito d'Italiano a tema libero, mi lasciai andare a elucubrazioni sulla somiglianza del dell'universo cellulare all'universo vero e proprio, notando l'aspetto ellittico o sferoide indicato da Albert Einstein, e la Teoria degli universi concatenati di Leonardo. Inutile dire che la mia insegnante mi disse che la forma e la grammatica erano corretti, per il resto n0on era nelle sue competenze. Ma a me dava lo spunto di immaginare tanti universi uno accanto all'altro tante cellule che formavano un corpo che formavano un universo piu' grande, e che trasmettevano informazioni al sole centrale di quell'Universo. Si appagava così l'onniscenza l'onnipresenza e l'onnisapienza di quel sole centrale veicolato dalle sue 'periferiche'... Come Tutte le cose date per scontate finii per conviverci e per darlo per scontato, ma scontato non è, oggi per caso come tante volte mi è gia successo, ho avuto un pensiero che in qualche modo si correlava a questo... Siamo Avatar di Universi in cammino, e il vuoto che ci separa si fa sempre meno consistente...

Diversi e irripetibili

Diversi e irripetibili

Ovvero spiegazione dell’Ego inteso come forma di accrescimento dell’Uno.


Leggo sempre piu’ spesso una generalizzata paura dell’Ego in quanto forma di prevalenza sullo stato della coscienza. Non Dobbiamo confondere Ego-ismo con Ego la parola è si derivata ma indica un indebito uso della personailta’ dell’individuo. Come ripeto spesso, la nostra lingua è meravigliosa, ma anche molto intricata e certe volte da luogo a svarioni interpretativi che ne esasperano o addirittura snaturano il significato. Quando la nostra anima è discesa su questa terra secondo alcune interpretazioni, si era gia scelta il percorso da eseguire, le cose da imparare per il proprio accrescimento Karmico. I lettori di Brian Weiss sapranno certamente di cosa sto parlando, per chi non l’ha letto e non ha letto niente di simile molto semplicemente diro’ che la nostra vita è una scuola dell’anima, e il programma scolastico ce lo siamo scelto prima di scendere nel nostro attuale corpo. Lungi da me l’idea di voler insegnare qualcosa, ognuno ha le sue idee e sono tutte rispettabili anche se ad esempio un’anima avesse scelto di imparare in questa vita la cocciutaggine . Imposto l’argomento in maniera scherzosa perché deve essere un modo di dialogare e come dicevo prima nessuna presunzione di essere perfetti. Dunque, cos’è che ci fa così paura nell’individualita’ ? Attenzione qui cadiamo in un altro refuso, individualità potrebbe sembrare inteso come espressione di un ‘ individuo che vive una vita a se stante mentre la cosa piu’ bella è la condivisione , Ma cosa portiamo alla condivisione se non accettiamo di essere in qualche modo unici ? E cosa del resto ci comporta questo esserlo ? Nel nostro particolare ed individuale programma di apprendimento potremmo aver scelto di imparare l’umilta’ come invece di insegnarla Come si dice tutti siamo necessari nessuno indispensabile. Ma cosa apporteremo all’unificazione nell’Uno se saremo solo fotocopie ? Il vero problema sta forse nell’arrogarsi il diritto di decidere in terra quello che non abbiamo invece deciso in cielo. La coscienza dell’Uno sara’ tale da poter sfrondare gli eccessi e gli Ego troppo intraprendenti, ma in ogni caso dobbiamo percorrere le nostre strade per poter portare un valore aggiunto alla coesione. Valore aggiunto, questa parola mi piace tanto in questo contesto quanto la odio nell’ Iva Si perché di valore si tratta che aggiungiamo all’unificazione ognuno con le sue esperienze personali e irripetibili Porteremo colori, suoni, amore amicizia porteremo ogni cosa che avremmo imparato, ogni cosa per la quale abbiamo gioito oppure abbiamo pianto. Perché di tutto è fatta l’esperienza di una vita, tanto bella da meritare l’aggettivo IRRIPETIBILE.. E vi sembra poco ? Quando dicevo che potevamo essere grati per una particolare situazione o per una particolare giornata, a volte mi sono sentito dire che si anche oggi si erano svegliati… E vi par poco ? Quello che chiamiamo impropriamente Ego è quello che ci/Vi permette di prendere iniziative, di volare di spaziare di essere esseri inequivocabilmente unici e di apportare agli altri anche in questa vita l’entusiasmo, di riuscire a trasportare e a fare coesione tra gli amici tra le persone che fioriscono così potendo dare il loro contributo. E vi sembra poco ?

Poeti, Pittori, Scultori, Artisti tutti Voi tutti perché in ognuno c’è un talento nascosto, meravigliose anime, fate che questo vostro talento non sia sprecato mai… E lasciate Brillare l’anima che anche questa nostra madre terra ne sentira’ le vibrazioni… Il vostro cuore, i nostri cuori uniti sono l’anima del mondo… Non c’è niente di piu’ bello di un cuore felice che irradia tutto intorno, allora potrete contagiare chiunque e le nuvole nere abbandoneranno per sempre il cielo lasciandolo limpido e terso….

Scritta ascoltando We are the World


Diferente y único

Esta explicación del yo como una forma de crecimiento de la Unidad.


Leer más y más 'es a menudo un temor generalizado de que el ego como una forma de primacía sobre el estado de conciencia. No debemos confundir el ego ego-ismo con la palabra se deriva, sino que indica un uso indebido de los distintos personailta. Repito a menudo, nuestro lenguaje es maravilloso, pero también muy compleja y, a veces da lugar a errores de interpretación que exacerbar o falsear el significado. Cuando nuestra alma ha descendido sobre esta tierra según algunas interpretaciones, ya había elegido el camino de correr, hay cosas que aprender para su propio crecimiento kármica. Brian Weiss, los lectores sabrán a qué me refiero, por supuesto, para aquellos que no han leído y no leído algo como simply'll Haj Tell 'que nuestra vida es una escuela del alma, y el programa de la escuela no lo elegimos primero para ir de nuestro cuerpo actual. Lejos de mí querer enseñar algo, cada uno tiene ideas diferentes y todos son respetables aunque esa alma se había optado por aprender en esta vida terquedad. Establezca el argumento de una broma porque debe ser una forma de diálogo y como dije antes no se puede presumir de ser perfecto. Por lo tanto, lo que nos hace tanto miedo de la individualidad? Atención aquí caemos en otro error tipográfico, la individualidad puede aparecer como una expresión de un «individuo que vive una vida en sí misma, pero lo más" bonito es compartir, pero lo que aportamos a la participación si no acepta ser de alguna manera especial? ¿Y qué quiere que lo que ibas a estar? En nuestra particular e individual de aprendizaje del programa que hemos elegido para aprender la humildad ", como se dice que le enseñe que todos necesitamos cualquier esenciales. Pero, ¿qué podría hacer si estamos unidos en un sólo fotocopias? El verdadero problema es tal vez nell'arrogarsi el derecho a decidir lo que en la tierra que no hemos decidido en el cielo. La conciencia de la voluntad "que podemos recortar los excesos y egos demasiado arriesgado, pero en cualquier caso, debemos andar por nuestras calles con el fin de agregar valor a la cohesión. Valor añadido, así que me gusta esta palabra en el odio en este contexto como «Iva: D Sí, porque tenemos un valor añadido es la unificación, cada uno con sus propias experiencias y traerá colores únicos, los sonidos, el amor, la amistad traer todo lo que aprendido, todo lo que hemos disfrutado o lloramos. Porque todo está hecho de la experiencia de una vida tan hermosa como para merecer el adjetivo irrepetible .. Y parece poco? Cuando dije que podíamos estar agradecidos por una situación determinada o en un día concreto, a veces he oído decir que aún hoy nos despertaron ... Y parece poco? Lo que llamamos mal es lo que yo / que puede tomar la iniciativa, para volar al espacio a seres inconfundible y hacer que los demás en esta vida, la emoción de ser capaz de transportar y de cohesión entre amigos en el las personas que prosperan de manera que puedan hacer su contribución. Y parece poco?

Poetas, pintores, escultores, artistas de todos ustedes todo porque en cada uno hay un talento escondido, las almas maravillosas que su talento no se pierde ... y nunca brille tu alma que esta nuestra madre tierra se siente "las vibraciones ... Su corazón, nuestros corazones unidos son el alma del mundo ... No hay nada más "hermoso que un corazón alegre, que irradia a su alrededor, entonces usted puede infectar a cualquiera, y las nubes del cielo negro dejar para siempre, dejando la clara, .... sin problemas

Obra escrita We Are the World


Traduzione di Mayte Gatell

Le linee di Nazca

Le linee di Nazca



Meraviglie di un  passato sconosciuto



Il deserto di Nazca "il deserto che parla", ma come parla questo territorio ? Lo fa con le sue linee, i suoi disegni, il bello è che questi sono osservabili solo dall'alto, per la precisione sono stati rilevati per la prima volta nel 1927 da un pilota dell'aviazione Peruviana. Il campo si estende per circa 520 km quadrati e riporta figure di animali, umani e figure geometriche. La datazione al carbonio14 data circa 1500 anni quando l'uomo era ben lungi da sperimentare il volo, o perlomeno così sappiamo e non sono state trasmesse o ritrovate tracce di alcun dispositivo atto al volo.
Sempre in Peru', ma a strapiombo sull'oceano, possiamo ammirare un disegno sulla roccia fatto come un candelabro, ma alto circa 250 metri. Immaginiamoci adesso come puo' essere stato inciso, a perpendicolo sulla roccia. Ipotesi parlano di alianti, mongolfiere, ma come ben sappiamo i fratelli Mongolfier, sono vissuti molti secoli dopo..

Tra le tante interpretazioni di questi disegni si parla anche della rappresentazione delle costellazioni. L' archeologo Guillermo Illescas Cook propende, come altri suoi colleghi, per raffigurazioni astronomiche e porta a dimostrazione alcuni disegni che potrebbero mostrarci le costellazioni rese con figure diverse da quelle adottate nel mondo mediterraneo ed ancora oggi definite con i nomi di un tempo. E le immagini sulle ceramiche (in molti casi corrispondenti a quelle del deserto) ne fornirebbero una conferma. Ma quali  costellazioni ? Non credo sia  possibile che nell'arco di 1500 anni si sia verificato un simile spostamento cosmico.   La dottoressa Maria Reiche, scomparsa poco tempo fa, la quale ha dedicato praticamente tutta la vita ai disegni di Nazca, ha avanzato l' ipotesi che il complesso sia un gigantesco calendario astronomico in cui ogni segno corrisponderebbe ad una sequenza, sia un solstizio sia il tempo delle piogge, della semina, del raccolto e così via. A beneficio di chi ? Di chi vede dal cielo ? Forse che sia una specie di lascito tipo le informazioni contenute nel Voyager ?

Il dottor Manasses Fernandez Lancho, medico e docente universitario, considera l' opera come un compendio del pensiero filosofico e cosmico dei suoi autori. Il professor Josuè Saul Lancho Rojas riassume così il suo pensiero sugli autori dei disegni:" I Nazcas, con i loro criteri comunistici, materialisti e dialettici, tracciarono, duemila anni prima di Darwin, il panorama generale dell' evoluzione della specie, dai protozoi all' uomo. Ciò che di certo sappiamo è che queste figure sono state eseguite con una precisione geometrica che ha dell'incredibile per opere di dimensioni a volte superiori ai 100 metri. e che l'utilizzo delle attrezzature dell'epoca lascia perlomeno perplessi. Si potra' dire che altre opere di eccezionale e titanica costruzione sono state realizzate dall'uomo, Piramidi, Monoliti, La stessa muraglia cinese, ma in ogni caso si tratta di opere delle quali il senso è chiaro. e costruite in piano con una struttura crescente. Chi diceva agli antichi Nazca , Spostati che stai andando storto e la figura viene distorta? e se avessero conosciuto il volo per poterlo vedere, avrebbero avuto anche il sistema di comunicarlo a terra?
Buona riflessione ...