mercoledì 4 agosto 2010

L' Elemento Totemico meditativo...

In antropologia, un totem è un'entità naturale o soprannaturale, che ha un significato simbolico particolare per una singola persona o clan o tribù, e al quale ci si sente legati per tutta la vita. Il termine deriva dalla parola ototeman, usata dai nativi americani Ojibway.
Nei clan in cui il capostipite è divino o semidivino, tale entità è considerata il totem del clan.Per le persone, l'associazione con il proprio totem avviene in una cerimonia di iniziazione, che può avvenire appena dopo la nascita, oppure anche in età adulta. Un culto basato su un totem è detto totemismo.
 http://it.wikipedia.org/wiki/Totem



Ma cosa in realta’ possiamo associare alla parola totem ?
E cos’è l’elemento totemico meditativo ?
In ogni cultura troviamo rappresentrazioni di divinita’, di concetti, elementi che sono parimenti collegati a religioni, a storie o semplicemente immagini. Ci sono diverse applicazioni e anche diverse implicazioni sul concetto di immagine-pensiero. Ne sono prova i messaggi subliminali che a volte troviamo anche su internet in figure nascoste dentro altre immagini. Oppure in veri e propri messaggi scritti all’interno di rappresentazioni grafiche. Non si notano a prima vista, o meglio non le nota l’attenzione, ma ‘ l’osservazione vaga’, propria della parte quantica della nostra mente  ne rimane colpita e impressionata. Per associazione di idee mi viene in mente la ‘Teoria del complotto’applicata all’indirizzo e/o alla distrazione di menti.
Ma torniamo al tema principale ossia l’elemento totemico meditativo. 





immagine tratta da un lavoro di Corrado Malanga




In principio era il pensiero, la coscienza d’anima, l’emozione  che percepiva le cose, lo faceva senza margine d’errore. Di seguito si crearono gli archetipi, i disegni fino ad arrivare alla fonetica del linguaggio. Ma quanto questi si intersecano tra loro, e di conseguenza quanto perdiamo dell’emozione originale quando ascoltiamo una musica, guardiamo un dipinto o magari solo osserviamo una runa o un archetipo ? Si dice che gli archetipi siano i mattoni dell’universo, ma l’emozione madre ne è certamente l’anima.Teologicamente parlando, quando il Dio cristiano apparve a Mose’ non si appellò con nessun nome,e non face mai riferimento a se stesso con nessuna immagine, così che gli uomini non avessero figure da sostituire al vitello d’oro, ne nomi da adorare, ma solo un grande, infinito concetto d’amore, la fede. Evidentemente l’uomo ha bisogno di certezze anche solo date da figure ‘Totem’ per credere, e l’ha rappresentato nel tempo come un occhio oppure un vecchio. Emblematico è il ‘io sono colui che è’ come dire, non hai bisogno d’altro per credere. Ma l’uomo nella sua incapacita’ di provare fede, ha preso suo figlio l’ha inchiodato ad una croce, e poi lo ha sparso per il mondo, sottoforma di innumerevoli ‘Totem’ davanti ai quali riunirsi in preghiera. Altri culti in modo diverso hanno fatto la stessa cosa. In definitiva tutti i culti principali hanno sempre un immagine o un luogo da adorare. La vera fede va oltre il Totem, la vera fede è espressione dell’anima. Dell’emozione primeva..Il proto-pensiero, la proto-emozione, solo con la fede dell’anima e non distolti da immagini.Liberiamoci di questo totemismo, e lasciamo che la nostra emozione si unisca alla grande anima cosmica. Colui che è, coloro che siamo, coloro che potremo diventare. Presentiamoci scevri e guariti dalla fobia della contemplazione eseguita dallo sguardo, quando l’anima è aperta, gli occhi sono chiusi… Non serve altro per vedere…Non serve altro per capire che siamo uno e solo, e nell'unione c'è la sola strada che valga la pena di percorrere.


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